Pareri in materia di Appalti Pubblici

Argomento: Concessione di servizi

Concessione di servizi
QUESITO del 23/04/2007

L'Amministrazione Comunale è intenzionata ad affidare ad una società sportiva la gestione di alcuni impianti sportivi (tennis, bocce, bar e servizi annessi). La bozza di convenzione (ventennale) per la gestione degli impianti prevede tra l'altro che la società sportiva si impegna a realizzare lavori per circa € 240.000 (rifacimento campi tennis, rifacimento impianti di illuminazione e di riscaldamento, realizzazione strutture di copertura e nuove recinzioni, ecc.). Si chiede pertanto se tale convenzione mista (gestione e realizzazione lavori)rientra negli ambiti del codice (concessione di lavori pubblici??), se si può fare un affidamento diretto e se deve essere fatta un gara e comunque, in linea di massima, in che modo si deve procedere per definire tale questione.

Concessione di servizi
QUESITO del 25/05/2007

La PROVINCIA DI S. sta lavorando alla stesura del bando di gara per l'affidamento dei servizi di TPL PREMESSO CHE L’Ente è orientato all’applicazione di un contratto di tipo “net cost”, con copertura iniziale del 65% del costo di esercizio, richiede i seguenti chiarimenti: 1) Quale tipologia concorsuale è legittimo applicare: appalto di servizi o concessione di servizi (ex art. 30 D.Lgs 163/06)? 2) L’obbligo ai sensi dell’art. 19 co. 5 D. Lgs 422/97 del raggiungimento (ed incremento) del rapporto ricavi/costi almeno pari al 35% (rischio a carico dell’aggiudicatario) esclude l’applicazione dello schema dell’appalto di servizi ? 3) Essendo intenzione della Provincia prevedere la riduzione progressiva del contributo nella misura pari all’eventuale miglioramento del rapporto ricavi/costi, potrebbe l’Ente incorrere in un “indebito arricchimento” ?

Iso
QUESITO del 26/10/2008

Questo Comando intende affidare il servizio di bouvette/bar ubicato all'interno della struttura mediante una concessione della durata di sei anni. Si chiede se è legittimo prevedere, tra gli altri, il requisito del possesso OBBLIGATORIO delle certificazioni ISO 9001:2000 - ISO 1400:2004 - UNI 10854:1999 per essere ammessi a concorrere alla indagine di mercato.

Si chiede se è escluso dall'ambito di applicazione del D.lgs. 163/2006, l'appalto di un servizio sperimentale avente ad oggetto l'ottimizzazione della gestione dell''esecuzione degli appalti pubblici (es. pulizia, vigilanza, autonoleggio con conducente etc.) dell'ente qualora questo servizio di consulenza gestionale fosse remunerato con una percentuale dei risparmi di spesa conseguiti dell'ente medesimo. Si precisa che la caratteristica “sperimentale” s’intende che non si ha cognizione, a oggi, di un mercato dei suddetti servizi di consulenza gestionale.

Questo ente deve procedere con l’espletamento della gara per l’affidamento della gestione dell’asilo nido (servizio compreso nell’elenco di cui all’allegato IIB del Codice). Il servizio viene affidato in concessione, in quanto la cooperativa aggiudicataria riscuote direttamente dagli utenti il costo delle rette, introita il contributo regionale per il funzionamento dei nidi e sostiene tutti i costi relativi alla gestione del servizio, mentre il comune mette unicamente a disposizione delle somme per agevolare le rette di frequenza degli utenti residenti nel comune. Alla luce di quanto sopra l’appalto può essere legittimamente configurato come CONCESSIONE DI SERVIZI, con conseguente applicazione dell’art. 30 del Codice? In caso di risposta affermativa è quindi possibile, ai sensi di quanto previsto dal sopra richiamato art. 30, individuare il concessionario attraverso una gara informale, invitando 5 concorrenti, indipendentemente dal valore della concessione?

L'amministrazione deve procedere all'affidamento di un appalto che si configura quale "concessione di servizi" ai sensi dell'art.30 del D.Lgs. n.163/06. Il comma 1 del citato art.30 prevede la non applicazione delle disposizioni del codice stesso alla concessione di servizi. Dovendo predisporre il relativo bando di gara, si chiede se vi siano delle modalità minima di pubblicità da garantire ed i requisiti minimi da richiedere ai partecipanti, ovvero, si potrebbe rispettare quanto previsto dal D.Lgs 163/06 per l'affidamento di un analogo appalto di servizi. In caso affermativo quest'ultima sarebbe una opportunità da rispettare o un vincolo ?

L'amministrazione deve procedere all'affidamento della gestione e manutenzione di impianti di depurazione che garantiscono un ricavo di circa 4.000.000 di €/anno. A fronte di quanto sopra si vuol prevedere di richiedere all'aggiudicatario la gestione e manutenzione di strade, opere a verde, rete idrica e pubblica illuminazione per un costo stimato pari ad €/anno 3.500.000. Si chiede se tale procedura è configurabile come concessione di servizi di cui all'art.30 del D.Lgs. 163/06. In caso affermativo quale sarebbe l'importo dell'appalto ?

Gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione, riscossione ed accertamento dell’imposta comunale di pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni per nr. X anni. L’aggiudicataria della gara, dall’importo che incassa, si prende un aggio e versa la differenza (tra l’incassato e l’importo dell’aggio) al Comune, garantendo, comunque, al Comune, indipendentemente dall’incassato, un versamento minimo annuo. Come si determina il valore stimato della concessione ? 1) Applicando l’aggio massimo a base di gara all’incasso presunto annuo e moltiplicando il risultato per il numero di anni dell’affidamento del servizio in concessione OPPURE 2) Considero il minimo annuo di incasso che il concessionario deve garantire al Comune e lo moltiplico per il numero di anni dell’affidamento del servizio in concessione OPPURE Devo fare la somma tra 1) e 2) o devo applicare un altro criterio ?

Si chiede se è legittimo l’affidamento, da parte del Comune, della realizzazione di lavori di adeguamento per l’ottenimento di CPI e agibilità di impianto sportivo, all’associazione sportiva locale, nell’ambito dell’attività convenzionale per la gestione dell’impianto stesso, con un contributo del comune, in conto capitale, inferiore al 50% del valore dei lavori. Inoltre se in caso affermativo l’associazione sia tenuta ad applicare il codice degli appalti per la realizzazione dell’intervento.

TESORERIA COMUNALE
QUESITO del 26/05/2011

Una società mi propone un intervento di sostituzione lampade ad alto rendimento energetico presso gli immobili comunali e l'installazione di un sistema di monitoraggio da remoto dei consumi/risparmi per “X” anni. L'investimento sarebbe a carico della società e l'utile annuo deriverebbe dal 90% della quota risparmiata dal comune in bolletta (abbattimento dei consumi di circa 50%) oltre che dalla gestione per "X" anni del servizio di manutenzione delle lampade. Il sistema è brevettato e di proprietà della casa produttrice. Domande: - Come si configura come tipologia contrattuale questa operazione (a mio avviso è un contratto di concessione di servizi - art. 30 del codice e quindi è esclusa dal codice oppure un project financing)?. - Quali le modalità di affidamento di un tale servizio che comporta anche dei lavori? Considerato che il sistema è brevettato e ritenuto da questa amministrazione valido si può procedere ad un affidamento diretto della concessione? - Qualora la società fornitrice del servizio non sia qualificata per le installazioni/manutenzioni si dovrà avvalere di una ditta con SOA e personale abilitato? - L’incentivo della progettazione è dovuto per la quota di lavori da eseguirsi anche se in regime di contratto di concessione di servizi? - l’importo sul quale calcolare l’incentivo relativo all’intervento deve essere calcolato sui lavori o sull’importo contrattuale (comprensivo delle manutenzioni annue)? - E’ perseguibile la strada della finanza di progetto i cui flussi di cassa per il promotore sono i risparmi derivanti dalle bollette (la logica è quella delle ESCO solo che l’Ente colloquia direttamente con l’impresa esecutrice). Considerato che le proposte di lavori con spese a carico del privato e successivo rientro economico del lavori sulla base dei risparmi in bolletta sottoposte a questo ente stanno diventando sempre maggiori si chiede quale è la procedura corretta da adottare.

Il contratto del servizio di ristorazione scolastica ( scadenza 30.6.2012) è stato affidato a seguito di procedura aperta ai sensi dell’art. 55, comma 5, D.LGS. N. 163/2006. Il CCNL applicato dalla ditta aggiudicataria al proprio personale dipendente è quello del Turismo-Pubblici Esercizi – 4 categoria del 2010. Poiché il Comune, a decorrere dall’anno scolastico 2012/2013, intende affidare il servizio in concessione ai sensi dell’art. 30 D.Lgs. 163/2006 si richiede se il relativo capitolato deve necessariamente contenere la clausola sociale in base alla quale la ditta che risulterà concessionaria del servizio deve assorbire il personale attualmente operante. Essendo la concessione esclusa dall’ambito di applicazione del Codice la stazione appaltante quale obblighi deve rispettare relativamente alla pubblicazione del bando e dei termini di presentazione delle offerte? E’ dovuta la cauzione provvisoria? Si ringrazia e si porgono distinti saluti

CONCESSIONE DI SERVIZI
QUESITO del 05/01/2012

Un'amministrazione vuole fare installare presso i propri uffici alcuni distributori automatici di meremdine e bibite. Si chiede se si deve procedere con apposita procedura di selezione ed in caso affermativo quale.

In seguito alla scadenza dell'affidamento del servizio di refezione scolastica e consegna pasti a domicilio per adulti/anziani, l'amministrazione ha chiesto che il nuovo gestore del servizio realizzi una cucina nei locali limitrofi all'attuale refettorio (oggi inutilizzati) così da creare un centro di cottura sul territorio a servizio dei due plessi scolastici esistenti. Importo stimato dei lavori 225.000 € oltre IVA e spese tecniche di progettazione, d.l., sicurezza, ecc, Importo stimato per la fornitura di attrezzature e arredi per la cucina 200.000 € oltre IVA. Investimento complessivo € 560.000,00 lordo. Per contro il concessionario gestirà il servizio di refezione scolastica per 16 anni (37.000 pasti annui per 5,00 €/pasto + IVA, soggetto a ribasso) ed avrà la possibilità di preparare altri 45.500 pasti/annui da vendere all'esterno. Si chiede se la concessione debba essere considerata una concessione di lavori (costruzione e gestione) o una concessione di servizi e, di conseguenza, quale è l'importo da considerare come "base di gara".

Il Comune intende affidare, per 5 anni, il servizio di ristorazione scolastica mediante concessione di cui all’art. 30 D.Lgs. n. 163/2006 da effettuarsi presso il nuovo centro produzione pasti (completo di attrezzature) di proprietà comunale che sarà concesso in comodato d’uso gratuito al concessionario. La riscossione delle tariffe dovute dagli utenti sarà a carico del concessionario e costituisce parte del suo corrispettivo. Il Comune determinerà le tariffe a carico degli utenti con proprio provvedimento e verserà al concessionario la differenza tra i prezzi definiti in sede di gara e le tariffe deliberate dal Comune. Sono a carico del concessionario le spese relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria della cucina (esclusi i refettori), il consumo di energia elettrica e di gas. Inoltre dovrà fornire le stoviglie (piatti, bicchieri, posate e pentolame vario) necessarie per il servizio. Il capitolato che si sta predisponendo prevede parecchi richiami al D.Lgs. n. 163/2006 e relativo regolamento attuativo (ad esempio ai sensi dell’art. 272 del regolamento è prevista la figura del RUP/Direttore esecuzione del contratto, ai sensi art. 6 comma 8 del regolamento è stata prevista la risoluzione contrattuale in caso di ottenimento per due volte consecutive di Durc negativo, ai sensi dell’art. 4 comma 3 del regolamento attuativo è stato previsto che sulle fatture sarà operata la ritenuta dello 0,50% - fatture emesse dal concessionario per la differenza tra il corrispettivo incassato direttamente dagli utenti e il prezzo di aggiudicazione, è stata prevista la revisione prezzi dal secondo anno scolastico). Sono inoltre stati previsti i controlli sull’attività del concessionario ed eventuali penalità. Poiché l’art. 30 stabilisce che le disposizioni del Codice non si applicano alle concessioni di servizi è corretta l’impostazione data da questo Comune al capitolato?

Concessione di servizi
QUESITO del 27/12/2012

Una società privata si è offerta ad una pubblica amministrazione per effettuare una consulenza circa la verifica delle fatturazioni di energia elettrica emesse negli anni passati. Quanto sopra per controllare eventuali errori di fatturazione o altro da parte dell'ente erogatore di energia elettrica e finalizzato al recupero degli importi non dovuti e pagati. La società propone quale compenso una percentuale sugli importi erogati. L'Amministrazione può affidare direttamente alla società che si è proposta detto incarico ovvero deve procedere con una gara pubblica ? In caso affermativo di che tipologia di gara si tratta ?

Concessione di servizi
QUESITO del 20/11/2013

Il Comune di ... ha ricevuto una proposta relativa alla concessione del servizio di manutenzione e gestione tecnologica degli impianti di edifici comunali utilizzati per scopi istituzionali. Il proponente, a fronte della corresponsione di un canone annuale, si offre di erogare, per 10 anni, a favore della Amministrazione Comunale, i servizi di manutenzione ordinaria edilizia, impianti elettrici ed impianti meccanici all’interno di edifici comunali, oltre che di farsi carico dei costi di fornitura dell’energia elettrica/termica. Nella proposta sono compresi interventi manutentivi straordinari su alcuni immobili, a cura e spese del proponente, che dovrebbero permettere di ridurre i costi energetici. Tali minori costi andrebbero a vantaggio del concessionario. Il proponente assume quindi su di se i vantaggi/ svantaggi degli interventi straordinari proposti, l’indeterminatezza dei costi da sostenere per la manutenzione ordinaria, nonché, evidentemente, dell'andamento stagionale sfavorevole e del conseguente aumento dei consumi elettrico/energetico. Si richiede se tale proposta possa configurarsi concessione di servizi ed essere contenuta nella casistica prevista dall'art. 278 D.P.R.207/2010.

Chiedo quali forme di pubblicità devo applicare per un bando di gara per concessione di servizi di importo pari a 380.000,00 Euro. Secondo il DM 2-12-2016 art. 3 comma 1 lett a)non è dovuta la pubblicità sui quotidiani. E' dovuta invece la pubblicazione su profilo del committente, albo pretorio del Comune dove sarà svolto il servizio e su SITAR. DEVO PUBBLICARE IL BANDO ANCHE SU GURI, non essendoci ancora la piattaforma di ANAC ? il DM citato è ambiguo in merito: sembrerebbe infatti secondo il DM citato(art. 2 commi 1 e 6)che per qualsiasi bando e avviso (eccetto il caso di lavori di importo inferiore a 500.000,00) di concessioni (di lavori e servizi), di appalto di servizi o di forniture sia necessaria la GURI. Addirittura anche per bandi inferiori a 40.000,00 Euro, non essendo specificato nessun limite economico inferiore!

Nell’ambito di una procedura negoziata ex art.36, comma 2, lettera b), del Codice dei Contratti Pubblici, per l’affidamento di una concessione di servizi sociali (gestione centro disabili), di importo > di € 40.000 ed < ad € 5.250.000, nel caso in cui il numero degli operatori economici che hanno chiesto di essere invitati alla gara all’esito della pubblicazione dell’avviso conforme al § 4.1 delle LG ANAC n.4, risulti inferiore a 5 (nella fattispecie sono 4) la stazione appaltante deve integrare l’elenco dei soggetti da invitare acché sia raggiunto il numero minimo previsto dalla norma o è tenuta ad invitare solo i soggetti richiedenti prequalificati in base ai requisiti stabiliti nell’avviso citato ?

Questo Ente sta predisponendo la Delibera di Consiglio per affidare in concessione la riscossione coattiva di tutte le entrate del Comune, ad accezione di quelle tributarie, ai sensi dell'art.2 del Dl n.193 del 2016 così come sostituito dall'art.35 del Dl n.50 el 2017 ad Agenzia delle Entrate - Riscossione. A tal proposito si chiede se tale servizio vada inserito nel programma biennale ex art.21 D.Lgs.50/2016 per acquisti di beni e servizi superiori a 40.000,00 tenendo conto che ad oggi non risulta possibile quantificare il costo del compenso per l'attività di riscossione

Si chiede se, alla luce di quanto disposto dall’articolo 177 del decreto legislativo n. 50 /2016 e della sentenza del Consiglio di Stato, sezione quinta, n. 3708/2017, il concessionario, scelto mediante procedimento ad evidenza pubblica, che non realizzi direttamente i lavori, possa legittimamente procedere all’affidamento diretto dei lavori stessi oggetto della concessione.

Chiedo cortesemente con quale importo debbano essere inseriti i servizi in concessione nel piano biennale. Esempio: concessione gestione punto di ristoro - importo gara 950.000 euro - importo canone 6.000 euro all'anno - importo spese vive inserite nel quadro economico 30.000,00 in totale (incentivo, contributo anac, pubblicazioni ecc.)

Si chiede se possa legittimamente disporsi, in assenza di specifica previsione contrattuale, l’aggiornamento Istat del corrispettivo posto a carico dell’Ente a favore del concessionario della gestione di un impianto sportivo, affidamento disposto ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo n. 163/2006, per la durata di 20 anni, a seguito di procedura ad evidenza pubblica.

Dovremmo procedere con la pubblicazione: PROCEDURA APERTA PER L’AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DELL’AREA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DELL’IMPIANTO SPORTIVO DENOMINATO CENTRO SPORTIVO DI VIA BOCCACCIO .
Valore della concessione inclusi 12 mesi di eventuale proroga €339.000.
Si chiede conferma se:
1) trattasi di appalto sotto soglia comunitaria;
2) modalità di pubblicazione: GURI, internet comune, Oss. Regionale, Albo Pretorio. Non necessaria pubblicazione su GUUE e giornali;
3) tempo minimo di pubblicazione 30 giorni

Si chiede se sia possibile effettuare una gara di concessione di servizi a titolo non oneroso per la PA riferita alla gestione di un bar bouvette sito all'interno delle strutture dell'amministrazione e utilizzato dai propri dipendenti, per una durata quinquennale. Ten. Col. Filippo STIVANI.

Si chiede se sia possibile effettuare un'unica gara di concessione di servizi a titolo non oneroso per la PA di durata quinquennale, suddivisa in lotti omogenei individuati con specifica progettazione e redazione di disciplinari tecnici, per la gestione delle seguenti attività: lotto 1 - bar e pizzeria; lotto 2 - spiaggia; lotto 3 - foresteria e reception; lotto 4 - mensa/ristorazione. Sarebbe possibile svolgere tale unica gara per un periodo di concessione, a titolo non oneroso per la PA, pari a cinque anni in riferimento a ciascun singolo lotto? Ten. Col. Filippo STIVANI.